anziché imbrattare un foglietto bianco qualunque, che poi avrei spiegazzato e poggiato da qualche parte, tra altri fogli e fotocopie e libri, in attesa di gettarlo via in una semplice giornata di pulizie domestiche, anziché imbrattare un foglietto con queste parole notturne e senza meta, eccomi qui ad “imbrattare” un angolino di questo blog, qualche spruzzo di vernice spray in questa notte solo mia…
… lampi di fiammeggiante adolescenza trascorsa in una soffitta polverosa, questo mentre scorrono le note di “mayonaise” degli smashing pumpkins, flash della mia essenza che attraversa i secoli…
…la perdizione di allora come quella di ora, mancano le abbaglianti vesti giovanili, i colori esplosivi che sorgevano come soli in una soffitta oscura…. ora…. ora… il sole è sempre meno caldo, ma la perdizione è la stessa, quella che negavo e nego a chiunque, la soffitta di allora è diventato un appartamento al quinto piano nei pressi di una metropoli ma…. l’odore della polvere e la riservatezza della semioscurità sono le stesse….
… la forza di star solo non mi abbandona ( “bisogna esser molto forti per amare la solitudine” diceva PPP) , navigo solitario come un vascello dannato, lascio al di fuori le menzogne e bevo tranquillo aspettando che la morte venga a farsi un sorso con me, osservo le ferite sul mio corpo, come graffi sulla superficie di uno specchio, guardo i miei occhi, due coni che si perdono in infinità che nessuno può descrivere….
… stanotte sono ancora un divino ubriaco, un notturno e solitario crocifisso, questi attimi sono spine che il mondo non può sentire, questa notte, come tante , tante notti, io muoio, muoio ancora una volta….
Addio.