ci dicono che dovremmo assomigliare ai tronisti della de filippi, ai temporanei abitatori di quell’isoletta più falsa e conformista di un assoldato imbonitore televisivo, alle noiose e gioiose vallettine sudamericane. depilati e abbronzati, scolpiti e dall’aspetto fisico ossessionati. uniformati cervelli anestetizzati con l’unico pensiero di acquisire inutili cose materiali. quelle stesse cose materiali che diventano le uniche cose importanti della nostra vita. diventano le uniche cose. diventano la nostra vita. sorrido. sorrido e abbigliato da cervello anestetizzato fuggo dal lavaggio del cervello. la fuga mi fa sorridere. sorrido come un illuminato giullare mimetizzato. in troppi fingono di rifiutare il lavaggio cerebrale e si ritrovano sedotte vittime di caduche lusinghe, povere attrazioni per impoveriti spiriti omogeneizzati, livellati, piallati da spot e programmi televisivi, da sorridenti mercanti di piccoli sogni concreti a portata di portafoglio. continuo a camminare in questo circo, tengo per me le mie impagabili sensazioni, nel profondo della mia caverna la luce colorata dei riflettori non arriva. gli esserini che conosco, quelli che mi attorniano tutto il dì, appena possono scappano nei centri commerciali per comprarsi un nuovo modello di cellulare, quello che hanno da ben cinque o sei mesi è ormai antiquato. io, appena posso, mi nutro di abissi e di silenzi, nuoto senza brividi nel mio freddo mare, come piangere e ballare insieme, se mi capite…
ogni tanto qualche lampo, la mia bellissima musa dalle vene di ghiaccio, madide lingue tropicali blandiscono il mio scafo, grandi scrittori scrivono solo per me, esplosioni di voglie allettanti come demoni colorati, ogni tanto qualche lampo percorre la mia notte, ogni tanto qualche breve lampo di bellezza e voluttà. esplosioni percorrono la notte, il mondo ulula nella mia notte, le stelle del mio cielo sono tutte così lontane. mi rannicchio in un angolo del mio bosco poi prendo a camminare, camminare fino a perdermi per poi ritrovarmi, sempre più solo, senza paura di farmi sbranare dalle mie ingorde fantasie concentriche… mmmmmmm ok, ci do un taglio! continuo a scrivere col pensiero… … …
ogni tanto qualche lampo, la mia bellissima musa dalle vene di ghiaccio, madide lingue tropicali blandiscono il mio scafo, grandi scrittori scrivono solo per me, esplosioni di voglie allettanti come demoni colorati, ogni tanto qualche lampo percorre la mia notte, ogni tanto qualche breve lampo di bellezza e voluttà. esplosioni percorrono la notte, il mondo ulula nella mia notte, le stelle del mio cielo sono tutte così lontane. mi rannicchio in un angolo del mio bosco poi prendo a camminare, camminare fino a perdermi per poi ritrovarmi, sempre più solo, senza paura di farmi sbranare dalle mie ingorde fantasie concentriche… mmmmmmm ok, ci do un taglio! continuo a scrivere col pensiero… … …