…io vivo di giorno e muoio di notte…ogni notte… il
disprezzo per la vita sorge in me ogni notte, amabile e indistruttibile come un
monumento terrestre che sogna il volo…
martedì 28 giugno 2016
giovedì 23 giugno 2016
… di giorno mi capita di
provare piacere nel cercare di tenermi in forma, parchetto con la palla da
basket, qualche addominale a casa, cose così… poi di notte comincio a dilatarmi
lo stomaco con qualche ettolitro di birra in puro stile bukowski e via dicendo…
e provo piacere anche nel vedere la pancia-da-birra… jekyll & hide che
sorgono e tramontano l’uno escludendo l’altro… bah…adoro da morire colorare il
mio nero fondo come il fondale di un lago di nero inchiostro e… c’è una ragione
perché sto scrivendo queste cose? di sicuro se tra qualche secolo, in qualche
strano modo, incrociassi queste parole, mi ci riconoscerei immediatamente, come
vedere in un lampo la propria immagine riflessa in uno specchio… mi sembra una
buona ragione… mi accarezzo la mia pancia notturna e sorrido…quando sorrido da
solo, di notte, tra me e me… in un battito di ciglia m’innamorerei di me stesso…
sabato 18 giugno 2016
… la mia anima, a contatto con
la vita, prova sempre più una certa indifferenza che più che farla soffrire la
fa sorridere come un meraviglioso pagliaccio che se ne infischia di essere
incompreso dal pubblico pagante… adoro sentirmi un estraneo in questo piccolo
mondo in cui sono stato catapultato qualche secolo fa… a seconda dei punti di
vista, l’indifferenza può essere fonte di sofferenza o di sorrisi…
giovedì 9 giugno 2016
domenica 5 giugno 2016
venerdì 3 giugno 2016
[sintetica
introduzione alla tesina di terza media della figlia di una collega… oggetto la
luna …casta diva…]
Nel ‘600 la letteratura
italiana attraversò un periodo d’involuzione, gli scrittori si concentravano
quasi esclusivamente sull’elemento musicale e sulla sonorità della parola,
l’attenzione alla musicalità della parola non mancava di certo nei precedenti
grandi scrittori della letteratura italiana come Dante, Boccaccio o Petrarca,
ma mentre allora la musicalità della parola si sposava al concetto espresso,
nel ‘600 la sonorità e la melodia divenne la vera essenza della letteratura, si
badava quasi esclusivamente alla forma e la letteratura divenne un vuoto
esercizio di eleganza stilistica. La parola non serviva più a suscitare idee ma
era solamente un suono e così, di conseguenza, nacque il dramma in musica o
melodramma. Il melodramma, uno spettacolo teatrale in cui l’azione è espressa
attraverso la musica e il canto, nacque dunque nel ‘600 e trovò sempre maggior
fortuna in tutta Europa nel ‘700 e nell’ ‘800 ma l’Italia rimase la vera culla
di questo genere, grazie a compositori come Rossini, Bellini, Donizetti e
Verdi. In una delle opere più note di Vincenzo Bellini, la “Norma”, c’è una
parte intitolata “casta diva” che è sicuramente la pagina più famosa composta da
Bellini. L’opera è ambientata in Gallia, all’epoca della dominazione romana, e
una delle protagoniste, la sacerdotessa Norma, inoltratasi nel bosco per
cercare erbe e piante per le sue pozioni, ad un certo punto eleva la sua
preghiera alla luna, da lei chiamata “casta diva”:
Casta Diva che inargenti
Queste sacre antiche piante,
A noi volgi il bel sembiante
Senza nube e senza vel.
Queste sacre antiche piante,
A noi volgi il bel sembiante
Senza nube e senza vel.
Tempra o Diva,
Tempra tu de' cori ardenti,
Tempra ancor lo zelo audace,
Spargi in terra quella pace
Che regnar tu fai nel ciel.
Tempra tu de' cori ardenti,
Tempra ancor lo zelo audace,
Spargi in terra quella pace
Che regnar tu fai nel ciel.
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