Il poeta è uno scienziato/coi piedi sulla terra,/sulla luna c'è andato/da appena nato.
Il poeta è un uomo/un poco morto/e conosce cose orrende/chissà come/per questo ride di voi/di tutti voi.
Presso mezzogiorno/mi sono scavata la fossa/nel mio bosco di querce,/ci ho messo una croce/e ci ho scritto sopra/oltre al mio nome/una buone dose di vita vissuta./Poi sono uscito per strada/a guardare la gente/con occhi diversi.
Il suicidio è in noi/fa parte della nostra pelle/in essa vibra respira si esalta/appartiene alla nostra vita/plana sui nostri pensieri/spesso senza motivo:/a volte l'idea sola/ci conforta ci basta/l'effetto al momento è identico/ci pare di rinascere/una nuova forza stordente/per un poco ci possiede/ci fa sentire immortali./Perciò io ho rispetto/di chi muore così/di chi così si lascia andare/perché solo chi si nega la vita/sa cosa significa vivere./L'assuefazione il contagio/il tirare avanti/la sopravvivenza son solo cose/per chi ha paura di frugare/e di guardarsi dentro.
Io ho l'incubo/della mia vita/fatta di grandi/sconcertanti conoscenze/e di sogni paurosi./Per questo credo/di vivere ancora per poco/e non rischiare/di sfiorare l'eternità./Se passa una nube/fra incerte piogge/quella è nube/in cerca di serenità.
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