I
II
Spiaggia,steso col naso all’insù. Per un attimo una nuvola si frappone fra me e il sole consentendomi di aprire gli occhi. Mi si apre il sipario, cielo terso d’un turchese cristallino che sfuma a tratti sul bianco, a tratti sul grigio chiaro.
Immagino la mia ascensione, il cielo mi chiama e comincio a salire, come richiamato da un’esalazione divina, il mio corpo, disteso supino, fluttua e questa scena annulla ogni cosa nel raggio di chilometri.
Continuo a salire, lento e sinuoso, senza peso, composto, con solenne immobilità, richiamato, bramato, inalato dall’azzurro che è il colore della volontà di Dio.
Non so quanto tempo sia trascorso per voi rimasti laggiù.
Il sole ricompare e devo chiudere gli occhi. Giù il sipario. La mia ascensione si interrompe. Tra l’indifferenza di tutti.
Immagino la mia ascensione, il cielo mi chiama e comincio a salire, come richiamato da un’esalazione divina, il mio corpo, disteso supino, fluttua e questa scena annulla ogni cosa nel raggio di chilometri.
Continuo a salire, lento e sinuoso, senza peso, composto, con solenne immobilità, richiamato, bramato, inalato dall’azzurro che è il colore della volontà di Dio.
Non so quanto tempo sia trascorso per voi rimasti laggiù.
Il sole ricompare e devo chiudere gli occhi. Giù il sipario. La mia ascensione si interrompe. Tra l’indifferenza di tutti.
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