giovedì 22 maggio 2008

Cry




Direttamente dalla bottiglia irish whiskey. Vostra Cry solitaria nel suo empireo monolocale al dodicesimo. Vostra Cry solitaria come l’albatro di Baudelaire, “il re dell’azzurro che abita la tempesta e ride dell’arciere ma, esule sulla terra, al centro degli scherni, per le ali da gigante non riesce a camminare”. Io sono un’inarrivabile e suprema regina dell’azzurro e voi tutti dei rudi e sgarbati marinai insolenti, emananti un tanfo di sudore misto a rum. Ascolto in repeat, da un sacco di tempo, sailing di Rod Steward, la sua voce è nata per consolare anime tristi e solitarie, cuori graffiati e abbattuti. Sto volando come un uccello attraverso il cielo, sto volando oltrepassando alte nuvole per essere libera…
Sono in autoesilio dal vostro mondo, il mio animo aristocratico vive in un sogno e vede tutto dall’alto, dall’alto vede voi tutti che dormite pensando di vivere. Non mi lamento del vostro mondo, mi limito ad osservarlo tristemente dall’alto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

whyskY ...... .. c è chi dentro a un bicchieRe ci annegA ( e non solo i pensieRi )