sabato 11 ottobre 2008

con la punta della lingua

...questa solitudine è notturna, notturna anche di giorno… una notte introversa liquefatta nelle mie vene profonde e tenebrose… appena posso…. appena posso staccare la spina mi ritrovo a crogiolarmi in essa, nella mia maledizione terribile e prediletta… il sapore dell’angoscia, del sentirsi veramente, veramente soli…. quel sapore io…. io….. io me lo gusto con la punta della lingua, come la più piacevole e alienante delle droghe… ora…. ora rischiando il patetico io…..
piango….. piango e non vorrei far altro ora, mai vorrei esser diverso da ciò che sono….. assaporo il mio dolce naufragio privo di speranza….

1 commento:

... ha detto...

..Abbandonata nell'eterno angolo buio e umido e invisibile.. eppure confortevole, protetto, al sicuro da tutto fuorché da me stessa.. Miliardi di momenti, rannicchiata.. E sul viso caldo di paura e delirio, miliardi di gocce salate, mie e solo mie.. che, evaporando, solo le nuvole hanno raccolto.. rendendole pioggia..