Altra notte sprecata, quieta nottata da passare in compagnia forzata, compagnia, ovvio dirlo, indesiderata. Statica notte calda, walzer di zanzare e foglie tremolanti, pipistrelli svolazzano silenziosi fendendo l’aria buia e disinteressata. Mi disseto scolando la seconda mezzolitro di integratore minerale al gusto arancia rossa, sangue diluito-annacquato, opportunamente edulcorato e commercializzato. L’immaginazione s’inoltra tra gli alberi, avanti e avanti nel buio, sino al cuore del bosco, dove i rumori sposano la quiete notturna e il silenzio trascendentale. Qualche ora fa mi hanno dato del pazzo, solo perché esprimo la mia innata tendenza all’introspezione (“ma sei pazzo, spegni il telefono e non rispondi neanche ai messaggi, per giorni e giorni…” ehheehheeheh). L’immaginazione mi porta nel cuore del bosco e la mia risata si fa ancora più sarcastica e sprezzante, immagino di essere un fauno, divinità dei boschi che scorrazza tra alberi e ruscelli, erba e fiori e bestie selvatiche. Quelle voci che vorrebbero incendiare il mio bosco qua bruciano tutte quante, bruciano tra l’indifferenza della notte e del sottoscritto. Le voci e le dita che vorrebbero insinuare la mia follia qui impazzirebbero di solitudine nel giro di qualche ora eheheheheheh.
2 commenti:
...Il Tuo sguardo
che Non Svela e,
Mai Racconta...
Spoglie di Un Antico Presente...
...Pare d'esser lì..
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