domenica 11 ottobre 2009

il pescatore (1980)

[...sempre colpa di bluette, che mi ha fatto pensare alla canzone di pierangelo bertoli-fiorella mannoia...]


.

Di buon mattino, mentre il pescatore va ad affrontare la burrasca e le difficoltà del mare, la sua donna raccomanda al Signore la salvezza del suo uomo


"dimmi dimmi mio Signore, dimmi che tornerà, l’uomo mio difendi dal mare, dai
pericoli che troverà, troppo giovane son io ed il nero è un triste colore, la
mia pelle bianca e profumata ha bisogno di carezze ancora…”
fin qui tutto abbastanza regolare se non fosse che, mentre il pescatore continua a combattere col “mare che fa bestemmiare” la sua donna, sentendosi sola, comincia a sentirsi vulnerabile davanti ai sobillatori piaceri della carne


“ dimmi dimmi mio Signore, dimmi se tornerà, quell’uomo che sento meno mio ed un
altro mi sorride già, scaccialo dalla mia mente e non indurmi nel peccato, un
brivido sento quando mi guarda e una rosa mi ha già dato…”
la donna si fa travolgere dalla passione


“rosa rossa pegno d’amore, rosa rossa malaspina, nel silenzio della notte ora la
mia bocca gli è vicina”
ed i pensieri nei confronti del marito mutano fino a diventare cinici e spietati


“ (al Signore) no, per Dio, non farlo tornare dillo tu al mare”
la donna prega il Signore affinché non faccia più tornare il marito.
Intanto il pescatore continua la sua battaglia con il mare e ci son dei momenti



“quando l’onda ti solleva forte e ti toglie dal tuo pensare e ti spazza via come
foglia al vento che ti vien voglia di lasciarsi andare…”
in cui pensa anche alla morte, quasi avvertisse i pensieri della moglie.
La moglie che, resasi conto dell’effimera e passeggera passione che la legava all’amante, sente nuovamente l’amore per il marito



“dimmi dimmi mio signore, dimmi che tornerà, quell’uomo che sento l’uomo mio,
quell’uomo che non saprà… che non saprà di una rosa rossa qui tra le mie dita,
di una storia nata già finita”…


Vicissitudini di una donna che ama il marito ma che cade in preda al peccato, complice la solitudine, lo sguardo di uno sconosciuto e la passione incarnata da una rosa rossa. La passione, come un’ incantevole rosa, però sfiorisce e agli occhi della donna si fa nuovamente visibile l’amore, quello vero, quello fatto anche di sacrifici e rinunce… e tutto torna come prima, si sente ancora il vago e peccaminoso profumo passionale della rosa… che svanirà, forse del tutto, davanti alla vista del marito

.

[certo così rende poco, consiglio di ascoltare la canzone, decisamente meglio...]
p.s. ramazzotti-NEK-antonacci-e-compagnia : pprrrrrrrrrrrr

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Quant'è bella questa canzone *_* Mi piace molto. Bello il tuo post, non mi ero mai soffermata sinceramente sulla canzone, mi era sfuggito il passaggio del peccato.
Finalmente conosco una canzone che citi :P ascolti musica "strana" di norma ehheeheheheh ( prrrrr )

Anonimo ha detto...

ramazzotti-NEK-antonacci-e-compagnia :O



La tua amica napoletana XD

Back ha detto...

Io la punirei questa Bluette che ispira tutti sti pensieri... e mi rende IlBattelloEbbro pensieroso.....

Sua Bassezza, il bardo di XoniX ha detto...

Grazie di essere passato dal muro battello...penna e fucile, gli strumenti per vivere...
Manzoni, Hemingway, Remarque, Scott, Stevenson, Del boca e tanti altri i miei eroi...come Faber, il Guccio...ma anche tanbta altra gente finita in buie galere, per aver avuto la forza di mettere un'ideale davanti alla vita..

saluti :)

Anonimo ha detto...

ahahahahahhahahuahahahah scusate ma la trovo tragicomica......

una quattordicenne poco seria