martedì 9 febbraio 2010
eccola, ancora lei, dolcemente lei, premurosamente, amorevolmente, morbosamente lei, la mia splendida dama ottocentesca, la mia sconfinata e intrinseca tristezza che non mi abbandona mai. anche questo è amore, non essere mai abbandonati, prendersi cura ovunque e comunque del proprio innamorato. lei non mi lascia mai, mi ha cresciuto e seguito in ogni momento, con infinita eleganza, sapientemente dosando lussuriosa partecipazione e riguardosa discrezione. quant’è consolatoria la sua imprescindibile presenza quando mi ritiro nei miei pallidi silenzi innevati. guardarla mentre mi osserva con dolcezza è guardarmi allo specchio e vedere che sono sempre lo stesso battello di sempre, tempeste e mareggiate non hanno scalfito il mio scafo d’abete. quando si è ragazzini si prova ad immaginare come saremo da grandi, io ho sempre sperato che non avrei ceduto neanche un cm alla banalità, alla piccolezza, alla mediocrità. neanche un cm. ciò comporta delle rinunce ma guardarsi allo specchio e sorridere, per me, è una sensazione impagabile.
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6 commenti:
...
tre puntini, così.. di prepotenza.. solo per il gusto di spaccare i timpani al silenzio..
guardarsi allo specchio e poter sorridere...
unr etro gusto sarcastico e maligno ha il mio sorriso, mentre penso che pochi altri potran fare lo stesso, davanti al loro specchio...
saluti
hmmmm... la menade,.... satiro-dioniso-bacco-battello, suona bene questa sequenza... ieri sera, ho letto uno speciale-ken parker "un alito di ghiaccio",pagina duecentotrentacinque vignetta tre, c'eri tu...
Mmmm ... figure ricorrenti Madama Tristezza, questo tuo sorriso accattivante, triste e sarcastico ... tutte queste parole su cui far navigare il tuo battello ...
Riesci sempre a renderti così maledettamente affascinante e intrigante signor ilbattelloebbro ... ehehe
http://www.youtube.com/watch?v=aSZKlAAUfR8
( ..... )
di te si adora anche l'assenza ...
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