una strana quiete si è impossessata di me. ironizzo su me stesso persino dopo aver battuto il mignolino del piede contro lo stipite della porta (concretissimo esempio a favore di voi comuni mortali). non esiste forza senza pace interiore. la mia pace sovente ha colori forti e accesi come quelli della lava e dei lapilli di un’eruzione vulcanica, tutto racchiuso da un perfetto involucro di fredda ceramica bianca. ogni tanto si spegne la luce e gli occhi vedono tutto, con grande, splendente distacco. le fiamme del mio inferno personale ora sono tiepide, ci gioco come facevo da bambino con la fiammella delle candele, quando a casa mancava l’elettricità a causa di un temporale.
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