giovedì 11 novembre 2010

Viola

...Viola era totalmente assorbita dalla tela che aveva davanti, le nostre voci, le nostre presenze non la sfioravano nemmeno, una rara, atipica e intoccabile viola del pensiero trascendente. Stava plasmando, al centro della tela, una deflagrazione di colore rosso acceso che si stagliava su uno sfondo che, dal nero dell’esterno, sfumava man mano che ci si avvicinava al centro in un viola cupo, angoscioso e rattristante. E al centro quella cruenta ed efferata esplosione di sangue, un falò di tormento, passione e martirio. Viola aveva la mania di cercare di fissare, sulla tela, la vitalità che, esplodendo con violenza, diventava, in un attimo cruciale, morte. Voleva immortalare quell’istante. E per farlo aveva decimato lo stuolo di animali domestici che pervadono il cortile del caseggiato...
... Usando dei petardi e dei piccoli fuochi artificiali che padre Carhal si era fatto portare per festeggiare il capodanno, la bizzarra quattordicenne aveva dilaniato una certa quantità di anatre, galline e oche, lo faceva con l’austerità di uno scienziato che osserva e annota i fenomeni che vuole studiare. Il suo sogno, però, era quello di squarciare con l’esplosivo un bel cigno...
... [intanto] ... lei aveva lo sguardo fisso alla tela, uno sguardo nero lucido, intelligentissimo ed estremamente vivace, incastonato in un amabile visino pallido contornato da un caschetto di capelli neri, un poco mossi. Immaginavo il suo sorrisino brillante e pungente mentre aveva la faccia cosparsa di sangue e frattaglie, immersa in una vorticosa nube di piume svolazzanti. ...

1 commento:

Anonimo ha detto...

chissà come mai mi è così simpatica..