Notte, fuori una calma immobile degna della statua del Silenzio. Tra le mura il mio corpo è caldo come quello di un diavolo appartato in un angolo di pace autunnale. L’anima grossolanamente sputacchia in giro per la stanza, sembra una spremuta puttana che gironzola per le vie di un antico centro con poca luce e poche insegne. Il mio volto, sostenuto dal collo mobile ed elastico, si muove come un riflettore in cerca di qualcosa da illuminare, occhi fissi tra l’allucinato e l’ironico, un lieve sorriso pungente e distaccato. Scaverò i ruscelli pieni di sale delle mie animalesche stigmate singhiozzanti. Non sarà una notte placida e serena.
mercoledì 26 gennaio 2011
Notte, fuori una calma immobile degna della statua del Silenzio. Tra le mura il mio corpo è caldo come quello di un diavolo appartato in un angolo di pace autunnale. L’anima grossolanamente sputacchia in giro per la stanza, sembra una spremuta puttana che gironzola per le vie di un antico centro con poca luce e poche insegne. Il mio volto, sostenuto dal collo mobile ed elastico, si muove come un riflettore in cerca di qualcosa da illuminare, occhi fissi tra l’allucinato e l’ironico, un lieve sorriso pungente e distaccato. Scaverò i ruscelli pieni di sale delle mie animalesche stigmate singhiozzanti. Non sarà una notte placida e serena.
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