qualcuno passeggia nel cortile
altri più arditi
percorrono il labirinto
della sofferenza
tra le acque brucianti
e il morbido deserto di vetro
alcuni muoiono
prendendo il largo con la barca
sondando le vene scure
della loro personale notte di piombo
il tempo prende sottobraccio la paura
scompaiono i volti
gli amici
gli sguardi conosciuti
resta una tormenta silenziosa
famelica belva dai denti di ghiaccio
danzare da soli
richiede follia e coraggio
la disperazione dei forti
la condanna dei pochi
la maschera dei morti in fiamme
ci illudiamo di contare qualcosa
siamo petali destinati ad avvizzire
a cadere in silenzio
senza sollevare un granello di polvere
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