un avventato tuffo sconsiderato da trenta metri di altezza.
m’immergo nel mio buio come un imperturbabile funambolo squilibrato, elettriche
spirali esalate dal mio corpo, lacerazioni sulla pelle che presto saranno dolci
carezze al confronto delle ferite che sprizzeranno sangue come zampilli
sprigionati dalla più antica fontana del dolore. diceva il filosofo “la
profonda sofferenza nobilita, separa”. nessuno può seguirmi, tantomeno vedermi
sprofondare, eroico e sprezzante, distruttivo e infuocato come un carbone
acceso, poco importa se sputato dal paradiso o vomitato dall’inferno. uno sputo
frammisto di cielo e inferno. il buio che presto mi accoglierà ha lo stesso
nero della morte, stessa inattaccabile impermeabilità ad ogni forma di luce. ho
voglia di nero, assenza di luce e cazzatine varie, voglia di perdermi nel mio
deserto, voglia di sentire i rovi che tastano la mia superficie un po’ nera e
un po’ rossosangue, la mia carne che brama il suo carnefice [diceva il poeta “…
oh tutta la sua carne che brama il suo nemico…”]. sono un corpo in bianco e nero, bellissimi chiaroscuri sulle mie ossa. poco bianco, tanto nero. vado dove nessuno mi può vedere, dove nessuno mi può seguire.
8 commenti:
Avevo detto che ti avrei cercato senza fretta. Ma queste parole fanno suonare nella mia testa la voce di Reznor, la canzone è Hurt. C'è un passo in particolare ma non mi piace scriverlo qui. È "quel" passo in particolare.
Sarah
Quando ti lanci ricordati di attaccarti un elastico alle caviglie così tutti siamo sicuri che tornerai su :)
Un saluto ilbattelloebbro.
:) purpetta
uff, la purpettina-stangona-the-pooh sdrammatizza il mio enfatico tuffo nel buio!
ci lanciamo insieme se vuoi eheheheheheh
hai trasformato il mio intimo e sofferto salto nel buio in un bungee jumping!!!!
lo facciamo di notte???? ehehhehehe
hehhehh
Posta un commento