giovedì 20 settembre 2012


certe volte sono rigido, schematico, non riesco a liberarmi. e non parlo del pagliaccio, intendo quando sono solo. grazie a dio capita raramente. non è facile darsi una ripulita ed essere liberi. la stanza tutta bianca tra poco diventerà soffice ed eterno buio, eterno almeno per una manciata di ore. niente ombre e cazzate varie, tutto bianco, tra poco solo nero. ho voglia di pugnalarmi. sento il frastuono delle bombe oltre la finestra, il frastuono che bussa al mio guscio, apprensione che filtra dai pori del soffice vetro. vibrano le alte mura di troia attorno alla mia stanza, sono nudo e affilato come una lama, troppo nudo e affilato per il mondo. non voglio persone nel raggio di mille chilometri, le cuffie sparano forte nelle mie orecchie, se avessi un corpo probabilmente ora tremerebbe. mi ritrovo ad abbracciare le mie ginocchia, rannicchiato quasi in posizione fetale, sento il gelo siberiano che viene dal midollo. mi isolo all’interno della mia crisalide, le ali e le ossa ripiegate, sento il profumo di una marcia funebre, con le lacrime agli occhi chiamo la mia splendida dama ottocentesca, solo Lei può valicare le mie mura.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si
Ieri notte è successo qualcosa di simile