piccolo resoconto di piccolo
mini-viaggetto-vagabondo-bolognese con destinazione radiohead. prima il
concerto, così se qualcuno vuole sentire le mie impressioni le legge qui e mi
risparmio la risposta. i radiohead sono bravissimi e mi piacciono , sono stati
bravissimi e mi sono piaciuti. punto.
non mi esalta la via che hanno
imboccato con le ultime pubblicazioni, troppo elettronica e ambient per i miei
gusti, e il concerto è stato incentrato sugli ultimi album, alias il concerto
mi è piaciuto ma non mi ha esaltato.
solo tre brani da ok computer [paranoid android, exit music e lucky (o
the tourist, una delle due, le confondo sempre) ], uno solo da the bends
(planet telex), stessi dosaggi per kid A e amnesiac, nessun estratto dal primo
album. potrebbe esserci qualche imperfezione nella mia scaletta, non ero lì a
prendere appunti eh! il palco molto bello, gli effetti visivi esuberanti e
superlativi, a parte i pink floyd, che in fatto di effetti visivi sono di un
altro pianeta, credo siano i migliori che abbia mai visto. eccellenti effetti
visivi che sottolineavano, potenziavano e s’integravano con la musica alla
perfezione. è il tipo di musica che fanno ultimamente che non mi scalda, per
trovare qualche vampa l’ho dovuta cercare nella perfezione vocale del piccolo
alieno-folletto thom yorke, soprattutto nei brani lenti accompagnati dal piano,
la sua voce riesce a toccare certe corde, quando vuole. non sono certo uno che
va ai concerti per aspettarsi le solite hits, le solite canzoni famose, non
sono di quelli che vanno via recriminando “non hanno fatto neanche x o y”.
però, cavolo, non hanno fatto nemmeno creep (li ho scoperti con quel video
quando erano dei piccoli 14enni, loro eheeh), nemmeno a wolf a the door, karma
police o the bends o high and dry (per l’ultima poco male, non mi fa
impazzire). comunque loro sono bravi e sono stati bravi.
circa il viaggetto vagabondo…. be’, sinceramente mi sono scocciato di
scrivere quindi non racconto nulla, però seppur breve è stato un vero viaggetto
vagabondo, con tutti i crismi del caso, ovvero nessuna programmazione o
prenotazione, niente orologi, niente fretta, niente facili comodità da pagare a
caro prezzo. una cosa importante da dire ci sarebbe, in realtà, una cosa che mi
ha turbato (riguarda il mio animo, affinché nessuno chieda di cosa si tratti
sintetizzo bruscamente: per alcuni momenti ho desiderato di avere compagnia! a
voi potrà sembrare normale ma… se è il sintomo di una mia prossima
normalizzazione o “mediocrizzazione” giuro che se riuscirò ad avere la
consapevolezza della malattia che sopravviene mi darò in pasto a lombrichi e
mosconi prima, poi a fiori ed erbetta, accontenterò il mondo sotterraneo e
quello celeste). quest’ultima cosa meriterebbe approfondimenti ma, come dicevo,
basta scrivere…
p.s.
un sentito ringraziamento a chi mi ha regalato il biglietto (mi ha regalato un'esperienza)
1 commento:
ma fff, la premessa era "prima il concerto", poi.. uff... (e poi lo sai da dove prendono il nome i radiohead? ..eh, lo sai...? sì che lo sai...)
p.s.
...stavo scrivendo ora..
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