
In questo angolino che mi ospita, ho visto il signor Jim Morrison, che un
po’ mi somiglia, nonostante il mio talento si sia manifestato esclusivamente
per mezzi letterari. La cosa che mi è balzata in mente è l’analogia tra lui e
Pam e me e la mia amata. Conobbi Caitlin, una ballerina franco-irlandese, in un
pub londinese, il Weatsheaf. La nostra relazione fu sempre burrascosa,
violenta, sempre in preda all’instabilità. Ma eravamo sempre e comunque legati,
indissolubilmente, quando c’era il successo, la fama, i soldi e i
riconoscimenti ma anche nei periodi squattrinati, negli eccessi, nelle bugie e
nei tradimenti. L’ho aspettata anche da morto, sotto qualche metro di terra,
dove c’è quella semplice croce di legno bianco nel cortile della chiesa di
Saint Martin. E quarant’anni dopo mi ha raggiunto, la mia Caitlin. Forse il mio
verso più famoso, quello che conclude la poesia “Una rinuncia a piangere la
morte, per fuoco, di una bimba a Londra” è questo: ”After the first death,
there is no other” / dopo la prima morte non ne esiste altra.
Nessun commento:
Posta un commento