domenica 14 aprile 2013

un buco un foro attraverso cui la chimica comincia ad interagire con ciò che accade al tuo corpo e all’interno di esso. qualche attimo di soffice paura se l’ospite non è proprio un abituè. un tuffo di colori nel tuo buio, uno squarcio come una faglia che separa te stesso dal resto della zattera mondana affollata di mute formiche ciarliere. solcando i mari antichi e lontani soffermandoci possiamo vedere riflessa l’immagine dei nostri cocci che invecchiano sorridendo beffandosi di noi. non puoi sconfiggerli o ignorarli puoi solo sputarli addosso. sputare è già qualcosa un romantico gesto forse idiota forse senza senso. un semplice triste e allegro modo di suicidarsi con una pallottola a salve. mi sveglio mi alzo dal letto per entrare in un pollaio. nel pollaio ci entro sempre da solo tutti gli altri sono bipedi pennuti starnazzanti. 

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