la mia splendida dama ottocentesca a braccetto con la Morte, l’elegante,
femminile e scheletrita dama di bianco vestita. insieme qui nella mia stanza,
insieme bellissime, meravigliose mi guardano mi baciano con lo sguardo il loro
sguardo è per me un sorriso che mi scalda come un personale sole in una notte
di sahara. mi regalo una dose massiccia di buio, chimica-colorata carezza una
specie di pennellata di cielo-azzurro ma di colore nero-buio-pesto. una chimica
pennellata nelle mie vene e domani quando mi sveglierò avrò solo la lingua
amara e il viso smorto. un pallido pagliaccio struccato con la barba nera.
sprofondare nel buio è come saltare dal battello, anzi come andare incontro, io
battello, incontro alla bufera.
Nessun commento:
Posta un commento