venerdì 29 agosto 2014

ho inghiottito l’inferno, arroventato chiassoso e pieno di rocciosi spigoli appuntiti. arroventato chiassoso e appuntito inferno dentro la mia carne. nessuno può sapere. nessuno può capire.
mi distacco per un attimo dal mio inferno per pensare a quanti iniziano a scrivere un blog poi si stufano e smettono. per me è sanguinare, la mia valvola di sfogo nel costato, la pugnalata che fa schizzare un poco del mio sangue. mera esigenza. poco importa se qualcuno legge i miei schizzi insanguinati. chi accoglie l’inferno dentro sé deve avere l’occasione di sanguinare. sennò muore bruciato dal di dentro.
mi giro di lato e sputo fuoco, tizzoni ardenti nelle mie viscere. belli i miei odierni cd sparsi per terra attorno al lettore, radiohead, miles davis, un po’ di blues, pumpkins, pearl jam, edie brickell, the wall. anche se, come diceva un mio amico, all’inferno si ascolta marilyn manson. senza tonnellate di cerone oggi sarei inguardabile per gli esseri umani. ma di quello ho la scorta, dio me l’ha data in dotazione quando sono stato sputato su questo suolo. privilegi dei pagliacci di nascita.
stanotte se un serpente a sonagli mi mordesse creperebbe avvelenato. probabilmente, se avesse un pizzico di istinto primordiale che tanto gli si confà, se ne starebbe alla larga. 

1 commento:

Ape A. ha detto...

si è inaridita la vena, Bat ... la mia intendo. Però leggo i tuoi scritti e li apprezzo, come sempre