solita
finestra aperta e candele e luce fioca e notte. all’improvviso pioggia. una
meravigliosa pioggia riguardosa, quasi dolce. improvvisa mi coglie la voglia di
una canzone, di “quella” canzone. cerco tra i cd, la trovo e la metto su.
barbara casini che canta “stringimi forte i polsi”. “stringimi forte i polsi
dentro le mani tue e ascolta ad occhi chiusi, questa è la mia canzone”, così
canta la cantante. la perfezione di una canzone in un dato momento. con questa
pioggia, in questo momento, ci voleva questa canzone. forse è la canzone che ha
scelto me, boh. stringimi forte i polsi. penso al gesto di recidersi le vene
dei polsi. al sangue che si riversa come un profumo troppo delicato per il
mondo insozzato dal chiasso che ottura le orecchie dei sensi. il sangue che
schizza a fiotti come la musica dei tamburi di Dioniso. il ritmo è vita che
pulsa, si diffonde nell’aria poi scola via in un tombino di una strada come
piscio che muore unendosi al sotterraneo fiume di una fogna di città.
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