venerdì 9 gennaio 2015

solita finestra aperta e candele e luce fioca e notte. all’improvviso pioggia. una meravigliosa pioggia riguardosa, quasi dolce. improvvisa mi coglie la voglia di una canzone, di “quella” canzone. cerco tra i cd, la trovo e la metto su. barbara casini che canta “stringimi forte i polsi”. “stringimi forte i polsi dentro le mani tue e ascolta ad occhi chiusi, questa è la mia canzone”, così canta la cantante. la perfezione di una canzone in un dato momento. con questa pioggia, in questo momento, ci voleva questa canzone. forse è la canzone che ha scelto me, boh. stringimi forte i polsi. penso al gesto di recidersi le vene dei polsi. al sangue che si riversa come un profumo troppo delicato per il mondo insozzato dal chiasso che ottura le orecchie dei sensi. il sangue che schizza a fiotti come la musica dei tamburi di Dioniso. il ritmo è vita che pulsa, si diffonde nell’aria poi scola via in un tombino di una strada come piscio che muore unendosi al sotterraneo fiume di una fogna di città.

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