mercoledì 9 marzo 2016


la mia splendida dama ottocentesca mi guarda con occhi limpidi come vetro attraverso i quali vedo una pioggia che mi sorride. ho sedici anni e il vento dell’800 mi accarezza le ossa come un mostruoso dio che se ne infischia di ogni perfezione. sorrido mentre assaporo ogni sfumatura del mio dizionario irregolare. con la lingua sfioro mentalmente le mie viscere cariate, le mie ossute caviglie sono fiori che sbocciano come fuoco tra la neve. i miei occhi damascati scrutano l’oscurità come divine e gioiose labbra che si trascinano amabilmente tra dense e pallide folle di cotone. lentamente mi preparo ad una mia notte fumante…

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