girano ruote
infuocate, pensieri assassini mi accarezzano e mi si rivoltano contro, stupide
facce conosciute si affacciano dal vetro baciando la scivolosa e perfetta superficie
della mia indifferenza, come un ragno tesso elaborati complotti e acute
strategie per poi fregarmene del tutto dopo pochi istanti di immaginoso
menefreghismo, verso alcune lacrime nere, dense e roventi come il nulla capace
di spegnere ogni luce, vengo ammazzato, provo a volare, tento di scappare,
smetto di lottare, raramente sorrido, quasi sempre la paura mi affianca, riesco
a respirare, nonostante tutto riesco a respirare e mi sento un dio.
Nessun commento:
Posta un commento