[sintetica
introduzione alla tesina di terza media della figlia di una collega… oggetto la
luna …casta diva…]
Nel ‘600 la letteratura
italiana attraversò un periodo d’involuzione, gli scrittori si concentravano
quasi esclusivamente sull’elemento musicale e sulla sonorità della parola,
l’attenzione alla musicalità della parola non mancava di certo nei precedenti
grandi scrittori della letteratura italiana come Dante, Boccaccio o Petrarca,
ma mentre allora la musicalità della parola si sposava al concetto espresso,
nel ‘600 la sonorità e la melodia divenne la vera essenza della letteratura, si
badava quasi esclusivamente alla forma e la letteratura divenne un vuoto
esercizio di eleganza stilistica. La parola non serviva più a suscitare idee ma
era solamente un suono e così, di conseguenza, nacque il dramma in musica o
melodramma. Il melodramma, uno spettacolo teatrale in cui l’azione è espressa
attraverso la musica e il canto, nacque dunque nel ‘600 e trovò sempre maggior
fortuna in tutta Europa nel ‘700 e nell’ ‘800 ma l’Italia rimase la vera culla
di questo genere, grazie a compositori come Rossini, Bellini, Donizetti e
Verdi. In una delle opere più note di Vincenzo Bellini, la “Norma”, c’è una
parte intitolata “casta diva” che è sicuramente la pagina più famosa composta da
Bellini. L’opera è ambientata in Gallia, all’epoca della dominazione romana, e
una delle protagoniste, la sacerdotessa Norma, inoltratasi nel bosco per
cercare erbe e piante per le sue pozioni, ad un certo punto eleva la sua
preghiera alla luna, da lei chiamata “casta diva”:
Casta Diva che inargenti
Queste sacre antiche piante,
A noi volgi il bel sembiante
Senza nube e senza vel.
Queste sacre antiche piante,
A noi volgi il bel sembiante
Senza nube e senza vel.
Tempra o Diva,
Tempra tu de' cori ardenti,
Tempra ancor lo zelo audace,
Spargi in terra quella pace
Che regnar tu fai nel ciel.
Tempra tu de' cori ardenti,
Tempra ancor lo zelo audace,
Spargi in terra quella pace
Che regnar tu fai nel ciel.
1 commento:
: )
(mi sento un'anziana..)
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