Rock Island, vostra Cry seduta solitaria ad un tavolino, nell’aria ad un volume decentemente alto heroes di bowie. Senia e Lara dovrebbero arrivare tra due orette, sono arrivata prima per assaporare un po’ di artica e genuina alienazione. Sono una bellissima e angelica creatura, triste e solitaria, seduta a un tavolino di legno scuro, segnato da mille rughe dettate da altrettanti ragazzetti, affetti da un irrefrenabile desiderio di esprimere, attraverso la punta di un coltellino, i loro aulici ed eccelsi slanci poetici. Sono splendida come un fiore di campo cresciuto tra l’asfalto e lo smog cittadino. Il giubbotto di pelle sullo schienale della sedia, bianca t-shirt a manica lunga, jeans e adidas stan smith. Nemmeno un microgrammo di trucco, il viso, limpido esangue e delicato, accoglie gli occhi neri come lucidi oblò che si affacciano in chissà quale cosmo, in chissà quale lontanissima galassia, le labbra, aggraziate, tinte d’un sublime rosa tenue e immacolato, i capelli calda e lucida seta intrisa del medesimo cosmo su cui si specchiano i miei fari spenti. Tu puoi essere mediocre ed io berrò tutto il tempo perché siamo amanti, io sarò re e tu sarai regina, possiamo essere eroi solo per un giorno, siamo un nulla e nulla ci aiuterà. Mentre penso che tutto sommato questo luogo è l’equivalente delle taverne di centinaia d’anni fa, dove potevi incontrare, chessò, anche il Caravaggio, solo che ora noi siamo decisamente più inibiti, come se la società ci mettesse addosso degli abiti troppo stretti, tutti bellimbusti-col-cervello-in-doppiopetto, mentre penso questo un ragazzetto biondo-capelli-corti-sguardo-troppo-sveglio “scusa posso?” si siede al mio tavolo. “Piacere Tommy, posso offrirti qualcosa da bere? Tu come ti chiami?”. “Priscilla. Solo un giro, beviamo qualcosa poi vai, non sono in vena di pubblic relations. Per me un doppio jack, un havana, un irish coffee e una grappa qualsiasi”. Il tizio che ho di fronte apre la bocca per emettere cose tipo sei-di-poche-parole-aspetti-qualcuno e bla bla bla. Mi scopro a rispondergli distrattamente mentre sorseggio l’irish e mi concentro su territorial pissings, una raffica di elettrica rabbia che mentalmente cerco di cavalcare, la mia anima prende per mano la ruvida voce di kurt cobain, quando ero un alieno le culture non erano opinioni, solo perché tu sei paranoico non vuol dire che non siano a caccia di te. Gotta find a waayyyy to find a waaayyyy when I’m theeeeereee. Scolo d’un sorso il mio doppio jack come fosse acqua di fonte, il ragazzetto che avevo di fronte si congeda per tornare al suo tavolino tra i suoi pari, si allontana senza aggiungere un granello di polvere alla mia immaginifica esistenza liliale. Scorgo Senia e Lara dirigersi verso il mio tavolino...
1 commento:
Mai visto così tanto inglese in un solo post!
Gotta finda a waaaaaaay when I'm theeeeeeeere,come "you know the day destroys the niiiiight,night divides the daaaay" ?
On air: Hanging in on a quiet disperation is the english way...ENGLISH WAY...'robba bona...mica siamo tutti "oui,je suis catrine deneuve" !!!
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