domenica 15 giugno 2008

rose dell'infanzia

guardatemi
come fossi una stella
come fossi un pozzo d’acqua
nell’universo

spicco il volo
con le braccia ampie
quanto il vento introverso
nei pensieri di chi sa esser triste

sono un piccolo cancro
nell’anima della città che desiste
una caravella nella notte
un pezzetto di cielo
lucido di pioggia

eri bella
così bella che ora mi fai piangere
è così triste ora
le nuvole di notte sono così sole

la mia solitudine
mia fedele ancella
costeggia le isole senza rimorso
la sua prora
si specchia nella luna
e intanto cade la pioggia
una pioggia scrosciante
martellante
nel silenzio della notte

per te sarò
d’ora in poi
una muta cartolina
da impolverare

una barca si allontana
lascio la spiaggia
accompagnato dal fuoco
il mondo mi guarda
e dietro la schiena
tutti in piedi
i vostri sguardi
mi fanno sentire così solo

fiammelle cadono
come petali silenziosi
nel crepuscolo
non è tempo
di combattere

è tempo
di esser maniaci
di esser sanguinari alieni
da abbattere

sgocciolo di vita
lacrime nere
sorde sofferenze
a soffocare
le rose dell’infanzia

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stupenda...peccato che affianco si debba vedere quello scempio!!!-__-

Anonimo ha detto...

Bella davvero!
BS