lunedì 11 gennaio 2010

passata l’una di notte, il grido selvaggio di jim morrison echeggia nel silenzio della notte, la suoneria del mio cellulare. ogni tanto rispondo alle telefonate. rispondo. “ma tu hai una vita? io credo di non avere una vita …”. la mia amica matta, instabile nelle sue incertezze intrise di vana depressione esistenziale. “sono su facebook, tutti quanti hanno una vita, chi ha i figli, chi fa volontariato, chi è satanista… io non ho una vita” . lapidario rispondo “tu invidi quelle persone? pensi siano più ricche di te?” mi conosce e mi risponde prontamente di no, che non le invidia, sa che mi arrabbierei e tuonerei le mie teorie sulla percentuale vicina al 100% di persone mediocri e profonde quanto un fossato scavato con una taglierina spuntata. ha voglia di parlare, l’accontento per cinque minuti. cinque minuti sono bontà , al sesto minuto scatterebbe una solidarietà venata d’ipocrisia. non sono seduto su uno sgabello di un consultorio della caritas. la bontà mi suggerisce l’ultima frase “vabbè, dopodomani facciamo colazione assieme al bar…”. chiudo la telefonata.

ora, le quattro del mattino. penso alla mia vita spogliata di tutte le cazzate che “la gente” chiama vita. mi vedo a vagabondare indolente e menefreghista, incurante delle persone che mi attorniano, del mondo intero. mi vedo a non preoccuparmi delle cazzate, a vivere facendo solo quello che mi va, vivere con la mia anima che respira a pieni polmoni, la mia anima all’aria aperta. la gente vedrebbe uno sconsiderato, un folle sbandato. mmmmmm devo scappare e interrompere i miei pensieri, vabbè……

4 commenti:

Sua Bassezza, il bardo di XoniX ha detto...

è ufficiale...siamo quelli della notte...
ci sarà un Irish pub aperto alle 5 di mattina per bere quella Guinness dicendo "eeehhh bei tempi" ?

sai batt...recentemente un amico mi ha detto: troverai tante merde sul tuo cammino, alcune le schiaccerai, ad altre dovrai stringere la mano...

gioco di maschere, gioco di ruoli...

saluti

... ha detto...

Ancora rimasugli.. rimasugli di voler essere, chiazze di sogni su un mare di dover essere che porta alla spiaggia della sopravvivenza.. anche quello è avere una vita. Ma tu.. Tu sei un battello: i battelli approdano sulle spiagge per riposare e poi devono riprendere il largo.. Quindi quella vita, viverla nel modo sbagliato? Nel modo giusto? Nel modo che vuoi? Se non ti piace, prova a cambiarla, riprendi il mare.. (questo, so solo dirlo, io che mi aggrappo alla sabbia di quella spiaggia..)
Apollo sulla pelle soffocata rivolta al mondo, Dioniso sottopelle sino all'anima..

Anonimo ha detto...

delle volte, non so...
non so da che parte sto, principalmente.. e non so dire se sia più piacevole l'ovattata vita ignorante ed ipocrita... o quella maledetta, solitaria e sofferente...
certo è che, vedendo la umanizzazione di quest'ultima tendo a stimarla maggiormente, rispetto alla prima. anzi, sono due poli, credo.
ed anche vero è che vi sono delle giornate in cui involontariamente, dall'alba, mi intrido di apatia, eseguo richieste e compio doveri dettati dallo scandire del tempo, routine standardizzata e monotona.
e mentre faccio questo nulla più può eccitarmi, ascolto, ore intere di cd che implorano ormai pietà, odori, venti, ricordi e inchiostri... il mio volto, incapace di smuoversi, è soltanto una mascherina di servizio al prossimo. un inabissarmi, e lì, arenarmi, sprofondando, involontario ed al tempo indispensabile, o almeno credo.
in questo momento m'estraneo anche da me medesima....


si perdoni il commento poco coerente ed altruista..

bambi

-hypomnémata- ha detto...

grrrrrrr... dovevi continuare a scrivere e non scappare ed interrompre i tuoi pensieri... voglio sapere come continua! :)