martedì 18 maggio 2010

l’ottusa monotonia della persona con cui sono obbligato a trascorrere un bel po’ di ore stimola, in me, la voglia di solitudine, di malinconica riservatezza, di scrivere parole folli e colorate. la squilibrata quattordicenne che ama dipingere, percependo appassionati vortici sprigionati dall’esplosione di creature viventi, appositamente imbottite di petardi, non troverebbe molti spunti dallo squartamento della persona che ora ho accanto. la folle e geniale adolescente, che ancora è senza nome, dall’esplosione della tizia ricaverebbe un dipinto dalle tonalità grigio-chiaro, un pannello color sabbia con alcuni puntini neri, sparsi qua e là, che darebbero un senso di desolazione e silenzio, un foglio di carta abrasiva spazzato da uno sconsolante vento né caldo né freddo, l’avvilente monocromia della superficie di una scrivania moderna, laccata e completamente priva di venature e di espressive suggestioni visive,olfattive, emotive.
stanotte la luna mi sorride, mia beffarda complice. la mia profumatissima malinconia, che affonda morbide e soavi radici nel cuore della luna, ha la delicatezza di un fiore, il vigore di un albero, il calore del vino, la leggerezza dell’aurora. mmmmmmm ahimè, devo abbandonare carta e penna…

buonanotte.

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