in un certo senso la solitudine è libertà. non si può essere veramente liberi insieme ad altre persone. vivere insieme ad altri è una subdola forma di schiavitù. la società è una confortevole gabbia ammaliatrice, per fuoriuscire dalla gabbia bisogna fare una vita da asceti. indossare i panni del pagliaccio è il mio modo di forzare le sbarre, la mia via per assaporare il profumo della libertà incontaminata. tutto scivola e tramonta, tutto ciò che riguarda gli altri non riguarda me, le persone sono un genere a cui non appartengo. anziché strillare ho imparato a sorridere interiormente, sorridere come reazione al niente che è ovunque, al nulla che è in agguato. tutti felici e contenti, tutti scemi, non sono nemmeno in grado di amare od odiare come si deve.
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