notte fonda, leggermente brumosa e non particolarmente fredda. mi sento stranamente di buon umore, come se avessi accanto una persona intelligente, interessante e piacevole. sono solo con me stesso. mi sento quasi loquace ed il fatto che non abbia nessuno accanto è un dettaglio insignificante. anzi, è una benefica concessione notturna. la mia consueta megaindifferenza nei confronti del prossimo è sana e robusta e mi regala una dilettevole propensione al notturno sorriso solitario. fisso la parete e sento il mio arguto sorriso penetrante, il muro come uno specchio che riflette senza fronzoli il mio irrisorio stato d’animo. non c’è realmente nessuno accanto a me, allargo le braccia come un grosso uccello che dispiega le ali per tastare l’impalpabilità del cielo. sorrido, ora con il mento un poco verso l’alto, lo sguardo liquido e sottilmente glaciale, uno stato d’animo di una raffinatezza impagabile. ho una delicatezza veramente sovrannaturale. in questi momenti sono considerevolmente distante da ogni impalcatura sociale, probabilmente sono più che mai affine al più armonioso e seducente nichilismo. in questi momenti le persone m’interessano meno del solito, sono tutte quante come i minuzzoli su un foglio bianco, residui di una cancellatura con la gomma pane. quando sto così mai vorrei qualcuno al mio fianco, eccezion fatta ovviamente per la mia meravigliosa dama ottocentesca, lei può accarezzarmi il viso senza distrarmi dai miei pensieri, lei può guardarmi senza infastidirmi, può toccarmi senza che io senta la necessità di anche solo un velo di cerone. ora chiudo gli occhi e regalo a questa notte un lieve sorriso che nessun altro vedrà mai.
buonanotte...
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