oche! qualche ora in obbligata compagnia di personcine scialbe come un piatto di minestra annacquata, e dire che si lamentavano del fatto che qualcuno le avesse chiamate “oche” . quack quack quack bla bla bla …. mentre blateravano io desideravo un po’ di solitudine ed ora eccomi qui, davanti a questo foglio virtuale, e la sola assenza di quelle voci noiose e sgradevoli è puro piacere musicale.
illetterate, zotiche, spregevoli esistenze, dio quanto sono diverso da quegli scorci di umanità grossolana, modesta e così inconsistente. la mia fame è diversa, la mia voce, il mio silenzio sono diversi.
sono uscito sul balcone e, piacevole sorpresa, pioggia. non mi ero accorto che piovesse. mi è quasi venuta voglia di abbracciarla, la pioggia. sono sicuro che tutte le personcine tremendamente ordinarie che conosco vedrebbero solo acqua che cade. chissà quante persone, in questo momento, osservano questa pioggia e la trovano attraente, in qualche modo interessante. chissà come sono e dove sono queste anime affini, rare gemme preziose e raffinate. in questi momenti il titolo di un film del ’76, con david bowie, mi calza a pennello come una veste dipinta solo per me da un sensibile, delicato pittore dotato di una brillante vista sottile. “l’uomo che cadde sulla Terra”. sono fatto di un’altra pasta, i miei sensi sono diversi dai vostri. chissà come cavolo ci sono finito su questo pianeta…
illetterate, zotiche, spregevoli esistenze, dio quanto sono diverso da quegli scorci di umanità grossolana, modesta e così inconsistente. la mia fame è diversa, la mia voce, il mio silenzio sono diversi.
sono uscito sul balcone e, piacevole sorpresa, pioggia. non mi ero accorto che piovesse. mi è quasi venuta voglia di abbracciarla, la pioggia. sono sicuro che tutte le personcine tremendamente ordinarie che conosco vedrebbero solo acqua che cade. chissà quante persone, in questo momento, osservano questa pioggia e la trovano attraente, in qualche modo interessante. chissà come sono e dove sono queste anime affini, rare gemme preziose e raffinate. in questi momenti il titolo di un film del ’76, con david bowie, mi calza a pennello come una veste dipinta solo per me da un sensibile, delicato pittore dotato di una brillante vista sottile. “l’uomo che cadde sulla Terra”. sono fatto di un’altra pasta, i miei sensi sono diversi dai vostri. chissà come cavolo ci sono finito su questo pianeta…
3 commenti:
notti in bianco.. mai desiderata tanto, sono mesi che non piove, ed è inimmaginabile l'impulso che avevo questa mattina di uscire a prendere la pioggia... la sua luce, da dietro i vetri, si è subito distinta da quella volgare e soffocante di una giornata di sole,.. bianca, senza contorni, silenziosa.
il filino non ha funzionato ... peccato :(
che desolazione ogni volta quando finisco di leggere, ma non puoi scrivere di più così ho più da leggere? :))))
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