domenica 31 luglio 2011




adoro la mia vita sprecata, la mia anima bruciata. agli occhi di molti sarà una storia finita male, un bel tramonto senza spettatori. non credo che il sole ogni giorno si tuffi nel mare pensando agli occhi di chi guarda. ogni volta che bacio le labbra della morte lo faccio con maggior ardore. ogni bacio un soffio sulla fiamma della candela. ogni soffio un granello di bellezza. quella bellezza che nessuno può vedere. mi sono scarabocchiato sul corpo segni e parole, inchiostro nero come segni delle zanne dei miei lupi. il mio lettone è un deserto, il soffitto della stanza un cielo senza nubi. estasi, follia e sofferenza. una mano vergine tocca la mia, la stringe. ho la sacra impassibilità di un cristo deposto sulle braccia della Vergine. un pallore di cera m’invade e l’isolamento avanza, si fa strada un silenzio privo di menzogna. la debolezza s’insinua nelle carni con un’inebriante sacralità meravigliosa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

..cry...