giovedì 29 dicembre 2011
attendo inerte davanti al foglio virtuale. sono soffice, pronto a salpare. verso una notte tutta mia. solo come un puntino luminoso nel mare nero come un pozzo. una lucciola alla deriva nel cosmo freddo e totale. solitudine siderale, silenzio stellare. mi voglio bene e mi faccio del male. amore paradossale. con la mente cerco un cigno da far scoppiare. possono sembrare le solite cose che scrivo ma, quando le scrivo, sono così schietto e struccato, un giullare asociale. sotto il velo la mia autoinfatuazione personale. danzo come una montagna che frana trascinandosi verso il mare. un teschio nello specchio della notte, uno spirito nel buio, un battello ansioso di naufragare. lascio il porto, l’ultimo saltello, spicco il volo…. senza saper volare.
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1 commento:
non scrivi mai, le stesse cose... e mi piace un sacco, la nuova colorazione parietale, qui
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