qualche stralcio di vita normale per una mente decisamente avulsa da ciò che la circonda. adoro sempre più dare ossigeno al mio disinteresse per le personcine noiose che mi circondano. ogni tanto il mio inconscio fa sentire il suo disaccordo cercando di rammentarmi che una vita sociale normale potrebbe dare qualche vaporosa sensazione di gioia che amo disdegnare con meravigliosa strafottenza. da alcuni giorni la morte mi ronza attorno, in diverse forme. vorrei percepire la sua presenza in modo così sereno anche quando mi toccherà in modo più ravvicinato, quando si avvicinerà sfiorandomi la mano e sussurrandomi nell’orecchio che è quasi giunta l’ora di fare un giretto con lei. mi porgerà un fiore delicato… … o forse glielo porgerò io, non so. quello che so è che vorrei accoglierla con la stessa serena trasparenza che ho in questo momento. tra cinque minuti o domani o non so. vorrei che mi baciasse e che le sue labbra fossero le labbra più romantiche e appassionate che mente umana possa immaginare. vorrei che fosse la mia splendida dama ottocentesca, la mia meravigliosa tristezza cambiata d’abito. quel bacio farà sbocciare la mia solitudine come un luminoso fiore nel cuore di un deserto sterile e misantropo. quel bacio avrà la letale leggerezza di un sogno avvelenato. socchiuderò gli occhi e il mio viso sarà pallido, esangue, un sorriso languido m’illuminerà armoniosamente prima di spegnermi del tutto, per sempre.
domenica 4 marzo 2012
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