immaginaria passeggiata
cammino
nel buio di una città immaginaria, fioca luce di inconsolabili lampioni tutti
soli, un ponte con la lentezza nera impenetrabile che scorre come uno specchio
intimo e violento nella sua indolenza, il mito della luna nobile, algida luce a
suggerire metafisiche sensazioni affilate e pulsanti come silenziose lance
percepibili da occhi espansi e ispirati. passi che si perdono tra marmi e ombre
e suggestioni medievali, passi come ricordi da lasciarsi fatalmente alle
spalle. il vento è il sospiro della notte, prostitute come anonimi personaggi a
fare da sottofondo e umana cornice priva di un ruolo vero e proprio, fiamme e
ferite ardono nel cielo delle vene brulicanti di mostruose creature acquietate,
un lampione distante ha l’elegante chiarore del collo della dipinta jeanne
hebuterne, la divina meraviglia raffaellesca freme come uno spiritello che
aleggia nella mia testa e di tanto in tanto scorrazza nella penombra. il mio
animo assetato di visioni e di sogni passeggia leggero, distratto, volatile,
distaccato…
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