il dolore è effimero, bisogna assaporarne ogni gradazione, bisogna
leccarne ogni singola goccia, pura intima essenza , la vita che stramazza
cedendo il posto a una piccolissima anticipazione di morte, una micromorte che
sa di notturne sensazioni da trattenere sulla punta della lingua. una notte di
porcellana in cui vedo tutto con meravigliosa nitidezza, le mie vene con la
loro acqua nera cantano un sommesso blues che somiglia ad un mare medievale
dotato di artigli.
ieri ho sognato sul serio di essere sbranato da un branco di lupi
neri come corvi, nel cuore di un bosco innevato. ho avvertito ogni morso, i
denti che affondavano tagliando, la schiuma di quelle bocche venate dal mio liquido
rossastro che pulsava di paura. materno, premuroso e spietato dolore sotto
forma di morsi feroci.
decisamente meglio, molto meglio dell’insonnia.
Nessun commento:
Posta un commento