mercoledì 29 agosto 2012


silenziosi petali lacrimano nell’aria della mia stanza in un’incontaminata pioggia bianca e rossa e dolce. ho fatto due passi tra le vie inutili della cittadina, ora nella mia stanza trovo una vivacità congeniale al mio animo randagio che, con le ali chiuse, si posa nel bianco come un arcaico fossile in una scogliera sferzata da un vento privo di sguardi e solite domande. nudo e disinteressato come un fossile davanti allo scorrere del tempo. chi mi vedrà vedrà solo la mia scorza.
le favole sognano gli umani, terminano i loro racconti dicendo “…e così come nacque, un giorno morì, né felice né contento….” , le favole appena nate sentendo i racconti si addormentano sognando la morte, cercando di immaginarsela magari come una pallida dama vestita di bianco, con lunghi capelli corvini e sottili mani scarne ed eleganti. nei loro sogni, incontrandola, le dicono semplicemente “ciao, hai un bel vestito…” e Lei quasi arrossisce, non tanto per il complimento quanto per la genuinità dell’approccio. chi sogna la morte, chi sogna l’amore…

2 commenti:

senzaLogica ha detto...

Ma quanto scrivi bene!

tuttoilniente ha detto...

è bellissimo, stamattina.. (ieri sera risotto al vino)