lunedì 24 settembre 2012

Artaud


Sono stato un attore, cinematografico e teatrale, uno scrittore, un poeta, un mistico, un visionario, sono stato il matto del villaggio e il villaggio era la società tutta intera. Scrissi un saggio su Van Gogh intitolato “Il suicidato della società” e se la società non mi uccise del tutto, mi mandò in manicomio, “ospedali psichiatrici” li chiamavano! Periodi di digiuno, di segregazione, e quei dannati lampi che mi conficcavano nel cervello, “elettroshock” tzè!  Dopo sei anni di queste amorevoli cure giunsi, era l’11 febbraio del 1943, all’ospedale psichiatrico di Rodez. Ero così magro, prosciugato, la barba lunga, gli occhi spenti, avevo dimenticato completamente chi fossi, o forse lo rifiutavo. A Rodez, un luogo notoriamente all’avanguardia per le cure psichiatriche, non ci credereste mai, mi aspettava una cura a base di elettroshock! Ancora quei dannati tangheri in camice bianco, che scambiavano il mio cervello per un uovo da fare in padella! Perlomeno in questo posto usavano anche un nuovo metodo chiamato arte terapia, gradualmente ripresi a scrivere, a disegnare, a leggere e tradurre. Mi dedicai soprattutto, quando si ridestò il mio amore per il linguaggio e la letteratura, ad Alice. Sì, quella del paese delle meraviglie, mi dedicai alla traduzione del VI capitolo di Attraverso lo specchio, di Lewis Carroll, mi ci immersi in quelle visoni così svincolate da ogni logica. Da giovane elaborai un nuovo modo di concepire il teatro, il mio teatro della crudeltà. Crudeltà che non era una via per causare dolore, era una crudeltà rivolta a tutti gli orpelli che avevano snervato, svigorito e imborghesito il modo di fare teatro. Di dolore, cristosanto, durante la mia vita ne ho sperimentato così tanto da riempire il fondo dell’oceano. Ma voi non ricordatemi come quel relitto rinchiuso in manicomio, quel vecchietto scheletrito e usurato dal dolore, ricordatemi per il mio teatro, le mie poesie della crudeltà, ricordatemi nel film La passione di Giovanna d’Arco, ricordatemi nel mio viaggio in Messico, strafatto di peyote.

4 commenti:

Elena ha detto...

La vecchietta!

Anonimo ha detto...

Sapevate che le Avventure di Alice attraverso lo specchio sono incentrate su una partita di scacchi? L.C. oltre che fantasioso scrittore e cripto-pedofilo era anche un matematico brillante...

Das Mädchen

Anonimo ha detto...

Domanda stupida ma qualcuno dovrà pur farla , ma questi aneddoti di vita raccontano di chi?

Anonimo ha detto...

quella foto rappresenta San Francesco!