martedì 18 settembre 2012

Rimbaud


Ho incontrato Rimbaud in un sogno, sedevo con lui ad un tavolino all’aperto, in una modesta pizzeria chissà dove. Lui era vecchio, settant’anni o forse più. Abbiamo parlato, io ho parlato con Rimbaud, poi quando si è stancato di stare seduto, con la sua citroen squalo mi ha portato a visitare un’immensa cattedrale tutta bianca, sperduta nel deserto. Era notte fonda, eravamo soli.

Gli ho chiesto cosa pensasse del Rimbaud scrittore, del Rimbaud che tutti noi conosciamo. Mi ha detto che anche lui vede quel Rimbaud come una persona distaccata da sé, una persona che non c’è più. Il Rimbaud che noi conosciamo è il ragazzino con una splendente e avvampante forza interiore, ciò che scriveva altro non era che quella divampante forza che gli bruciava dentro le vene. Era un ragazzino semplicemente odioso, una vera canaglia, irriverente nei confronti di tutto e tutti, un ragazzino insopportabile. Quando gli ho chiesto delle sue numerose fughe di casa ha sorriso, per qualche momento è stato in silenzio con il mento un po’ sollevato e lo sguardo perso chissà in quale infinito, poi ha detto che era sempre quella fiammeggiante e incontenibile forza interiore a far sì che non stesse mai fermo. Quando gli ho detto che oramai è considerato all’unanimità uno dei massimi scrittori di tutti i tempi, con la semplicità di un anziano che ne ha vista tante, mi ha detto che era solamente un ragazzino con dentro un intero sole, con dentro un inferno urlante e scomposto, era una brace sputata dal cuore dell’inferno. “Ora”, mi ha detto, “quello che hai davanti è solo un rugoso pezzetto di carbone freddo, che ruzzola stancamente nei sogni di qualche anima trasognata”. Questo è solo un frammento del mio incontro con Rimbaud, un incontro che non speravo di fare, un incontro che mai scorderò. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quante minchiate

Anonimo ha detto...

...un ragazzino con dentro un intero sole, un inferno urlante e scomposto.. mi piace tanto questo accostamento.

La 33enne berlinese