Piove come se la città il
mostro sconfinato di cemento asfalto e persone sanguinasse solitario nel suo
dolore inascoltato. Soffrire da soli è una cosa così forte, pura, roba rara nel
grande mare dell’umanità. Piove sull’asfalto sul cemento sui tetti sui vetri
sulle auto. Io nel mio monolocale al tredicesimo ascolto la pioggia. Ascolto la
pioggia solitaria come nessuno al mondo. Ho riversato il contenuto di un intero
flaconcino di bromazepam in un bicchiere di jack. Lo scolo d’un fiato. Tutto
l’amaro del mondo va a farsi fottere transitando nelle mie budella come pioggia
sporca ingurgitata dalle fogne della città avvolta nella notte. Stanotte morirò,
in qualche modo.
1 commento:
è la tua bellezza segreta.
dormi...muori...
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