ho voglia
di semplicità. di fredda solitudine di montagna, di assenza di calore di
stupidi riflettori quotidiani. aria gelida e cieli tersi che quasi fanno male.
quasi. bianco e nero ma quello vero, non quello finto patinato. inchinarsi
davanti al tempo senza piegarsi. senza sentirsi in prigione. in fondo sentirsi
bene che cos’è se non sentirsi liberi? adoro il pensiero della libertà del viaggiatore.
anche se non viaggio quasi mai. sono un viaggiatore che non viaggia quasi mai.
sono un viaggiatore senza nome, uno di quelli che non hanno bisogno di ricordi
confezionati, i sorrisi interiori sono le migliori cartoline. sono le cose più
belle che ti aiutano a tirare fuori ciò che hai dentro. insieme alle cose
brutte. amori e dolori, bellezze e timori. mi sento bene. sono solo. e insieme.
a me. sorrido. sorrido anche perché scrivo quello che dico io. in fondo
sentirsi bene che cos’è se non sentirsi liberi? adoro sentirmi libero, libero e
squilibrato. forse lo sono nato e tutto quanto ha cercato di farmelo
dimenticare. i miei sogni, il mio inconscio mi suggeriscono che provo rabbia
per chi ha cercato di distruggere il mio spazio, d’impacchettare un animo che
sogna di essere libero (e forse, a modo suo, ci prova ad esserlo…). adoro non
dover cercare il senso delle cose. vedere le cose, sentirle senza ragionare.
avere la testa nel mio pianeta. [chissà dove cazzo ce l’ho la testa…]. in
questo momento i miei occhi sono meravigliosi, ne sono sicuro. sono Io.
3 commenti:
Ci sto arrivando. .. piano piano...
Non viaggerai in senso fisico.
Un vero poeta maledetto con i suoi paradisi artificiali.
non credo siano paradisi, credo siano sonde
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