aspetterò
la morte da solo. tutti lo fanno, tutti fanno i conti con la morte a tu per tu.
sono i corpi che avendo qualcuno accanto danno l’illusione che non si sia
davvero soli. il mio corpo, quando avrò davanti la morte, sarà solo. non
verrebbe etichettato, dalla gente, come un pensiero allegro. è un pensiero come
un altro. balle. nessun pensiero è uguale ad un altro. prendo qualcosa da bere,
offro io. una volta ho sposato la mia bellissima musa dalle vene di ghiaccio.
voglio dire, c’è stato un momento in cui l’avrei fatto e basta. nessun pensiero
è uguale a un altro, nessun momento è uguale ad un altro. quando morirò forse
tornerò a casa. nel luogo da cui provengo. questo mondo con me c’entra davvero
poco. una rondine, ne esistono ancora? vola aldilà della mia finestra. oggi ho
guardato negli occhi una morta che respira. le ho anche rivolto la parola.
cinquant’anni, un cancro allo stomaco, le hanno detto che l’avrebbero portata
in sala operatoria e le avrebbero asportato lo stomaco. invece. invece dopo
averle aperto la pancia hanno visto che il mostriciattolo si era avvinghiato al
pancreas, al fegato e al duodeno. l’hanno richiusa senza fare nulla. hanno
scritto che si sono limitati a fare un intervento palliativo e che c’è
l’indicazione alla chemioterapia. verdetto di morte. anche se a lei ancora non
gliel’hanno detto. io ho guardato una morta che respira, una cosa come
un’altra. cose che succedono. magari non lo sai ma ti capita più spesso di
quanto pensi. vedere una morta che respira. una cosa come un’altra.
1 commento:
marsia... devi presenziare là.. dddddevi.. un pochetto
Posta un commento