non ho
letto il libro, ok, e nemmeno m’interessa leggerlo. ho solo letto le parole di
qualcuno che l’ha letto. ciò che importa è l’idea. in questo romanzo (di un
tizio giapponese, credo) c’è un bordello, uno strano bordello. ci lavorano
splendide, bellissime ragazze, tutte vergini, tra l’altro. comunque bellissime.
questo bordello è frequentato esclusivamente da clienti vecchi, anziani, tutti
oramai impotenti. fin qui niente di speciale, anzi, potrebbe sembrare una
situazione alquanto squallida. invece c’è qualcosa di bello e sottile e
profondo. di bello. le ragazze che lavorano sono tutte narcotizzate, tutte
immerse in un profondo sonno chimico artificiale. le splendide e giovani
ragazze dormono tutte quante nei loro letti e non si svegliano mai durante il
loro turno di lavoro. gli anziani clienti impotenti pagano e si sdraiano così
accanto alle ragazze e dormono al loro fianco. punto e basta. non ci fanno
nient’altro. siamo ben lontani dal viscido tizio che pagava per fottersi la
bellissima uma thurman in stato comatoso sul letto d’ospedale in kill bill. qua
c’è qualcosa di bello o comunque di profondo se non proprio di romantico. c’è solitudine
e desiderio di avere un po’ di bellezza accanto, c’è il desiderio di un
conforto a pagamento, ok, ma di un conforto non astratto, la consolazione di un
corpo bello e caldo da stringere e sentire respirare. io conosco una bellissima
ragazza, è bella come una dea, e questa cosa mi ha fatto pensare a lei. dormire
accanto alla bellezza sarebbe uno stralcio di paradiso per molti. e questo
potenziale in possesso di alcune persone è così forte che potrebbe essere usato
per infarcire bombe atomiche. donare uno stralcio di paradiso non è mica
robetta eh. certo, il fatto che la merce sia rubata (o comunque pagata) la
sminuisce un po’ ma sempre di stralci di paradiso si tratta. se io fossi una
splendida, bellissima ragazza credo che non stringerei nemmeno una mano non
dico per soldi (figuriamoci) ma nemmeno per riconoscenza o comunque non lo
farei mai e poi mai con superficialità. non sarei certo una brava dispensatrice
di stralci di paradiso. però quest’idea contenuta in quel romanzo là mi ha
fatto pensare molto. e pensando ho cercato di trovarmi da entrambe le parti, i
clienti e le ragazze. è bello trovare idee che ti fanno pensare. anche se poi
nemmeno leggi il libro che le contiene.
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