martedì 20 agosto 2013

non ho letto il libro, ok, e nemmeno m’interessa leggerlo. ho solo letto le parole di qualcuno che l’ha letto. ciò che importa è l’idea. in questo romanzo (di un tizio giapponese, credo) c’è un bordello, uno strano bordello. ci lavorano splendide, bellissime ragazze, tutte vergini, tra l’altro. comunque bellissime. questo bordello è frequentato esclusivamente da clienti vecchi, anziani, tutti oramai impotenti. fin qui niente di speciale, anzi, potrebbe sembrare una situazione alquanto squallida. invece c’è qualcosa di bello e sottile e profondo. di bello. le ragazze che lavorano sono tutte narcotizzate, tutte immerse in un profondo sonno chimico artificiale. le splendide e giovani ragazze dormono tutte quante nei loro letti e non si svegliano mai durante il loro turno di lavoro. gli anziani clienti impotenti pagano e si sdraiano così accanto alle ragazze e dormono al loro fianco. punto e basta. non ci fanno nient’altro. siamo ben lontani dal viscido tizio che pagava per fottersi la bellissima uma thurman in stato comatoso sul letto d’ospedale in kill bill. qua c’è qualcosa di bello o comunque di profondo se non proprio di romantico. c’è solitudine e desiderio di avere un po’ di bellezza accanto, c’è il desiderio di un conforto a pagamento, ok, ma di un conforto non astratto, la consolazione di un corpo bello e caldo da stringere e sentire respirare. io conosco una bellissima ragazza, è bella come una dea, e questa cosa mi ha fatto pensare a lei. dormire accanto alla bellezza sarebbe uno stralcio di paradiso per molti. e questo potenziale in possesso di alcune persone è così forte che potrebbe essere usato per infarcire bombe atomiche. donare uno stralcio di paradiso non è mica robetta eh. certo, il fatto che la merce sia rubata (o comunque pagata) la sminuisce un po’ ma sempre di stralci di paradiso si tratta. se io fossi una splendida, bellissima ragazza credo che non stringerei nemmeno una mano non dico per soldi (figuriamoci) ma nemmeno per riconoscenza o comunque non lo farei mai e poi mai con superficialità. non sarei certo una brava dispensatrice di stralci di paradiso. però quest’idea contenuta in quel romanzo là mi ha fatto pensare molto. e pensando ho cercato di trovarmi da entrambe le parti, i clienti e le ragazze. è bello trovare idee che ti fanno pensare. anche se poi nemmeno leggi il libro che le contiene.

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