martedì 1 ottobre 2013

come ho già detto più volte il porto, che nemmeno mi piace più di tanto, mi dà una sensazione così letteraria, sicuramente colpa, anzi merito, di hemingway, uno dei miei eroi, uno che scriveva da dio (la scoperta dell’acqua calda!). sorseggiarlo quando ho voglia di scribacchiare è quasi come leggere rimbaud durante un viaggetto vagabondo, seduto su una panchina da qualche parte nel mondo. scribacchiare è meglio di qualsiasi tv, di qualsiasi uscita con conoscenti a cui fingi d’interessarti. è raschiare o accarezzare la propria anima. inutile dire che adoro farlo. anche meglio delle terme. oggi mi hanno proposto di andarci. a me! acquistare il biglietto per una parvenza di benessere interiore. oramai si paga il biglietto per qualsiasi cosa, per andare in spiaggia, persino per pisciare (nella stazione della mia città i cessi sono a gettone). quando ero adolescente andavo a nuotare in un fiumiciattolo con alcuni coetanei, probabilmente la cosa era particolarmente seducente perché tutti i genitori dicevano ai loro figli “guai a te se vai a nuotare in quel posto là!”. e noi ci andavamo e ci sentivamo in qualche modo splendidamente selvaggi. anche un po’ liberi. e lussuosamente disubbidienti. decisamente meglio delle terme. erano le nostre terme stupendamente illegali. mentre scrivo penso che quando parlo in quest’angolino dei miei sprazzi adolescenziali è come se mostrassi alcuni spezzoni della mia giovinezza in bianco e nero. bello. penso a ciò che diceva uno dei miei eroi “penso che da giovani tutti debbano divertirsi. a me non capitava mai”. be’, fine dello spezzone in bianco e nero.
ogni tanto mi prende una certa voglia di romanticismo (credo di essere a modo mio un romantico) e se penso alle probabilità che possa innamorarmi di una persona credo che sia più probabile che balotelli pubblichi un saggio sullo zarathustra di nietzsche. quando mi prende questa voglia è una voglia di piangere, di preoccuparmi per qualcosa che abbia un corpo mmmm cosa sto scrivendo? conosco solo corpi vuoti, inutili, così privi di alcun interesse. adesso dalla notte sono sbucati un po’ di folletti che mi attorniano e mi fanno compagnia, sono esserini velenosi e innocenti, sorrido e seduto sul pavimento lascio che mi danzino attorno, quasi allegri. forse pensano che io non li comprenda. benvenuti nel mio mondo. loro sanno di giovinezza e l’anagrafe non c’entra nulla. sono stelle cadenti in un blunotte così fondo, sono splendori mentali, scintille esalate dal falò della scostumatezza psichica. sorrido. e sorseggio un altro goccio di porto.



1 commento:

Anonimo ha detto...

conosci solo corpi vuoti e privi di alcun interesse.........