domenica 27 ottobre 2013

immaginate una stanza bianca, un hi-fi che riproduce una musica di un piano che non conosce interferenze, luce gialla morbida che distrattamente e mollemente tende all’arancio. nella stanza un pagliaccio. un pagliaccio che si fa del male, scalfisce la sua scorza e lo fa felicemente, lieto dell’assenza di spalti e pubblico e applausi da strappare per contratto. un inferno gelido e bianco col silenzio di un piano che sospende il tempo, la sua dannazione, la sua solitudine è confortevole in maniera tagliente, un abbraccio dell’unico essere che non ha mai smesso di vederlo, fin dalla nascita. sid e nancy e layne e modì jim e pam sono dilettanti. sotto i riflettori ha l’energia per danzare, recitare, nel chiuso della sua stanza è un meraviglioso rottame arrugginito. un meraviglioso. rottame. che si spalma addosso tutta la ruggine del mondo. tutta la gente non sospetta nemmeno un granello di quella ruggine celata sotto una spessa coltre di cerone bianco. una campana in lontananza. sarà tempo di morire?

1 commento:

s ha detto...

Forse sì. Anche qui.