un altro dei miei
eroi, neal cassady, scrittore e amico di jack kerouac che lo immortalò nel
libro on the road, il protagonista del romanzo, infatti, dean moriarty, è
ritagliato sulla figura di neal. nato mentre i genitori erano in viaggio per
gli stati uniti, passò l’infanzia col padre inaffidabile e alcolizzato e la
malattia del non stare mai fermo non lo lasciò mai. non poteva morire in un
modo e in un posto più adatto alla sua indole: dopo i bagordi di una festa di
matrimonio, imbottito di alcol e droghe, s’incamminò da solo, a piedi, lungo i
binari della ferrovia e qui svenne (fu rinvenuto in stato comatoso, portato in
ospedale dove morì… ma per me morì lungo quei binari, da solo, mentre camminava
“sino al termine della notte”, così è molto meglio, perfetto direi).
neal, nel film |
la bellissimissima claire forlani |
p.s.
mi sono dimenticato alcune cose che potrebbero sembrare irrilevanti ma per me sono fondamentali:quando è morto e si è incamminato lungo i binari aveva con sè un paio di jeans e una t-shirt e basta (probabilmente anche il freddo avrà fatto la sua parte). di notte neal cassady parlava ininterrottamente, un vero fiume in piena di parole. e sapeva scrivere. scrivere bene. per saper scrivere bisogna saper vedere, sentire le cose e le persone. per le altre mille cose che ho dimenticato pazienza.
p.s. II
quant'è bella la voce narrante, quella di neal cassady, che pronuncia l'ultima frase del film:"così è la vita... così è l'amore... ...e così sono io!"
[l’ultima volta che mi sono suicidato, regia
di stephen kay, usa 1997]
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