lunedì 12 maggio 2014

ci sono certe cose che sono in grado di fissare alla perfezione uno stato d’animo, un momento, una fase della vita. jagged little pill di alanis morissette è una perfetta rappresentazione della giovinezza, quella sfrontata, piena di energia, quella con i mille pensieri che ti spuntano sotto pelle come innumerevoli brufoli interiori, quella che ti fa somigliare ad un sole con i raggi che ti esplodono dentro e poi non importa cosa ne viene fuori. be’, anche se non avete la capacità deduttiva di sherlock holmes sapete cosa sto ascoltando in questo momento. seduto sul pavimento davanti a questo schermo, ovviamente. brutta roba quando quei brufoli sotto pelle si cicatrizzano, quando quei raggi solari s’intiepidiscono. la cosa migliore che può capitare è che quei raggi diventino tizzoni che covano ardore sotto la cenere, depositata dall’ordinarietà trasportata come tanti detriti dal fiume del tempo. orcocàn che frase proustiana mi è venuta eheh.
seduto sul pavimento della mia stanza. apprezzo enormemente l’assenza di materiale umano nei paraggi. mi basta e avanza quello che vedo al circo. qualche volta mi capita di pensare di volere qualcuno accanto. ma è solo una scintilla che presto muore affogata nel buio. affogata nel fiume del tempo.

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