martedì 6 maggio 2014

senza l’arte, la poesia, la musica, il cinema e le storie e la letteratura che sonda l’animo umano, il vino e la libertà di ritagliarsi degli spazi in cui poter fare ciò che si vuole, in cui poter stare senza trucco, che vita sarebbe? ok, ok, l’incipit somiglia allo slogan della nutella. però il divertimento dovrebbe congiungersi con simili cose, non dovrebbe c’entrare nulla con parchi acquatici, viaggi confezionati, oggetti che qualcuno decide che ci servano per divertirci. nell’aria a whiter shade of pale. mi viene in mente che, in certi casi, anche rompere le cose non è male come fonte di divertimento. soprattutto se si tratta di regole, doveri, consuetudini, direttive. anche fare cose senza alcun senso può dare un sano e scapestrato divertimento. non ho nominato il sesso perché pensavo a divertimenti solitari. chi dice che da soli non ci si può divertire è un gran bischero da competizione. di sicuro tra le persone è molto facile farsi due palle così. nella mia vita non c’è nessuno, vorrei sempre avere la forza di amare le mie pareti spoglie, la mia stanza insonorizzata. spero di avercela sempre, questa forza. adoro stare struccato. e ad un certo punto spegnere la luce, spegnere tutto e affondare nel mio buio. nel silenzio. buio. e silenzio. 

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