che
pagliaccio di talento! magari proprio simpatico no, però so essere socialmente
normale, persino gradevole in una serata tutta circense tra birra e discorsi
incentrati su imu, sport e cose così. poi rientro a casa e mi sento un angelo
che può finalmente dispiegare le ali. poi rientro a casa e mi sento come in una
sala d’attesa, come quando aspetti un treno o il tuo turno dal dentista, solo
che non aspetto nulla. ma la sensazione è quella, essere solo in attesa di
qualcosa. e la cosa che aspetti non t’interessa poi un granché, la cosa
importante è che sei meravigliosamente solo, in compagnia della persona che
preferisci ovvero te stesso. mi regalo un sorriso, ora, tutto mio, solo per me.
stamattina mi sono svegliato presto per via
di un incubo che tartassava i miei nervi febbricitanti, tralascio i dettagli ma
c’era il signor hitler in persona completamente votato ad una caccia all’uomo e
la preda ero io. braccato, disperatamente in fuga in una città disastrata,
piena di macerie, angosciato e… ho detto che tralasciavo i dettagli, un po’ di
coerenza batt! ad ogni modo era per dire che ora sono stanco, domani giornata
di circo, dovrei dormire ma sono troppo stanco e inquieto per riposare. quindi
eccomi qui. m’infilzo un gluteo per colorare i miei globuli elettrizzati con un
po’ di chimica pace benzodiazepinica, stappo una bella bottigliona di leffe
ambrata 9° da 75ml, residuo di calcistica partita vista a casa mia con alcuni
pseudoamichetti (che pagliaccio di talento!). un allarme risuona lontano nella
notte urbana, l’allarme di un’auto insidiata, una sirena monotona, affascinante
quanto un discorso fatto all’interno della casa del grande fratello. io, chiuso
nella mia stanza, seduto sul pavimento, sono la pupilla di questa notte
insignificante. la temperatura della birra è appena passabile, nel mio frigo si
è nuovamente formato un immenso iceberg che una di queste notti si frammenterà
cadendo a pezzi producendo rumori che mi faranno pensare “che cazzo è? boh, chi
se ne frega”. però la qualità della birra è ottima. domani sarò pallido e
smorto, mi guarderò allo specchio e mi troverò adorabile.
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